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martedì 20 novembre 2018

UNA LUNGA SCIA VISCOSA


Mi trascinarono nel luminoso corridoio, riccamente decorato e la porta si aprì sull'ufficio grondante di profumo di fresche rose. Lo sguardo rassegnato e duro della direttrice mi si spalmò addosso come colla per topi e per quanto mi dimenassi non mi sarei potuta districare dalla riprovazione che provava nei miei confronti.
Mi vergognavo e a ragione.

- Signorina - iniziò - Ho tentato invano di portare pazienza con lei, giacché è sempre stata una delle mie allieve migliori, brillante, quasi geniale oserei dire, ma la sua recente condotta ha decisamente oltrepassato ogni limite!

La colla era sempre più viscida e densa e io ci stavo annegando.

- Se non sbaglio,  nell'ultimo nostro colloquio affrontammo tutta una serie di questioni, chiamiamole così, riguardo alle tematiche e agli avvenimenti che tanto la turbano, sviscerandole nei più reconditi risvolti, tanto da non lasciare più adito a fantasiose e bizzarre interpretazioni. Confidavo nel suo innato buon senso e in ciò che in tutti questi anni ha appreso presso la nostra struttura, ovvero disciplina, razionalità, abnegazione per Causa, che è sempre stata il suo unico interesse. Sempre.

Quanto ci mette un topo a morire invischiato? Qualcuno dice anche tre giorni. Potevo resistere così tanto?

- Per questo sono esterrefatta e profondamente oltraggiata per ciò che lei continua a perpetrare alle nostre spalle! Dovrebbe vergognarsi! Tradire in questo modo la fiducia che in lei è stata così ingenuamente riposta. Quale infido serpente sta manovrando il suo cervello? Deve destarsi, si svegli! Se non riuscirà a fermarsi da sola saremo costretti, nostro malgrado, a farlo noi. E qualora nemmeno con la maestria della nostra arte dovessimo riuscirci, beh allora signorina, ci penserà qualcun'altro a sbarrare il lugubre sentiero che si ostina a percorrere.

Potevo resistere così tanto? Potevo aspettare che qualcun'altro arrivasse a sciogliere questi vischiosi pensieri, questa follia appiccicosa, questa densa palude entro la quale stavo sprofondando?


Mi ricondussero nel luminoso corridoio verso la mia camera. Ad ogni passo lasciavo dietro di me una lunga scia viscosa e il rischio più grande era uno solo: che qualcun'altro potesse restarci attaccato con me.

INFARTI


- Presto! Presto! Chiamate subito un dottore!!


- "E' messa troppo male, sarebbe quasi inutile...

Le è dato di volta il C.U.O.R.E. e le si è fermato il cervello."

venerdì 25 ottobre 2013

venerdì 17 maggio 2013

FOLLIA






Occhi ciechi

su parallele realtà

procedono

attraverso sogni 

più veri del vero.

Chi sei tu?

Sono io?

Da quali ignorati universi 

giungemmo?

Sono io?

Brancoliamo

Immaginiamo

Ricordiamo?

Chi ero?

Ti chiedo chi ero

Son folle

Chi sei?

Sono io?













martedì 24 luglio 2012

FOLIE FOLIE

C'è chi troppo spesso si vanta di essere FOLLE, quasi fosse un attributo necessario per distinguersi dalla massa. La vera follia sta nel riuscire a vivere la quotidiani senza scappare e possibilmente senza IMPAZZIRE.

Sbagliando si impara?

Se si cade continuamente negli stessi errori c'è qualcosa che non torna: o non sappiamo imparare 
o quelli 
non   sono  errori...



Il mare addosso

Normalità

Qualche volta riesco pure a convincermi di essere N.O.R.M.A.L.E. 
Ma mi smentisco subito...




Il mare addosso
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